giovedì 3 settembre 2020

"Sulle tracce di Jack Lo Squartatore" di Kerri Maniscalco

giovedì, settembre 03, 2020 0 Comments
In quest'ultimo periodo - come detto precedentemente - mi sono data alla lettura prevalentemente di manga, è d'obbligo dunque ringraziare Audrey Rose che trasportandomi nella Londra Ottocentesca e alle sue oscurità mi ha sbloccata da questa immobilità letteraria!

Sulle tracce di Jack Lo Squartatore
Kerri Maniscalco



Titolo originale:
Stalking Jack the Ripper 
Listino:
20,00€
Copertina: Rilegato
Editore: Oscar Mondadori
Collana: Fantastica
Pagine: 372
EAN: 9788804724056
Data di uscita: 15/09/2020
Genere: giallo
È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.


Pur essendo una conclamata fifona la scienze forense mi ha sempre affascinata. Dalle scene di CSI, ai libri della Gazzola tinti di rosa ho scoperto un intenso interesse per la medicina legale, possibilmente proprio per il suo lato analiticamente scientifico; per cui, quando mi sono ritrovata questo libro per le mani non ho potuto che addentrarmi nuovamente in un umido scantinato dall'odore tanto acre e nauseabondo quanto ricco di mistero

L'opera nata dalla penna dell'autrice è sicuramente più macabra e ansiogena delle letture fatte sull'argomento, dopotutto il personaggio a cui si ispira è uno dei più efferati assassini che hanno fatto la storia: Jack Lo Squartatore.

La figura storica di questo serial killer non aveva destato in me alcun interesse prima d'ora, ma leggendo l'opera mi sono ritrovata ad apprezzare la quantità di dettagli storici nella trama. L'autrice ha usato tutte le informazioni riguardanti gli omicidi attribuiti a Jack Lo Squartatore e ha riportato - a fine libro - una spiegazione su tutte le informazioni che ha modificato al fine di seguire una proprio linea degli eventi. Ho amato questo uso delle informazioni reali e il modo in cui ha intrecciato la storia di Jack alla vita londinese della sua protagonista. E, a quanto ho visto dai titoli che seguono a questa sua prima opera, Jack non è l'unico personaggio storico a cui l'autrice si è ispirata. Affascinante.

Un'altra cosa che ho amato è la presenza di fotografie reali, che davano maggiormente la possibilità al lettore di calarsi nell'arco storico degli avvenimenti. Senza considerare che nel libro si ha a che fare con un bel mix di personaggi storici e letterari: oltre che Jack, viene "citata" l'opera di Mary Shelley, Frankenstein, a cui sono particolarmente affezionata [QUI la recensione]. Inoltre uno dei medici che si occupò del caso del Grembiule di Cuoio fu di ispirazione a Doyle per la creazione dell'investigatore più conosciuto al mondo: Sherlock Holmes, ed è quantomeno intrigante che il personaggio di Thomas abbia delle capacità intuitive e d'osservazione tipiche del personaggio di Arthur Conan Doyle! Questo genere di cose mi fa andare sempre in brodo di giuggiole!
Nessun progetto scientifico dev'essere causa di dolore!
Parlato della capacità della Maniscalco a integrare finzione e realtà insieme, dando adito all'entusiasmo nerd, devo ora spendere due parole per la protagonista: Audrey Rose. Leggendo ho avuto la sensazione che partendo alla grande, la sua evoluzione sia stata talmente lenta da risultare invisibile. Non posso dire di essermi affezionata a lei, né di trovarla particolarmente simpatica o interessante, o comunque non così tanto da darmi l'impressione che potesse dare più di quello che ha dato nel primo libro. Ho trovato, invece, interessante la sua voglia di libertà e indipendenza e seppur la sua forza di spirito non sempre mi abbia catturata, ciò a cui si dedica è di sicuro di grande importanza e orgoglio, nonché incredibilmente avanti per gli anni in cui è ambientata la storia. Seppur è il periodo vittoriano quello in cui nascono mansioni mediche e infermieristiche femminili. Come cita Liza (personaggio che per quel poco che è apparso ho apprezzato moltissimo):
Devi brandire le tue doti come una lama, cugina. Il corsetto non è certo stato inventato per valorizzare il cervello. Lasciamo credere agli uomini che siano loro a governare il mondo, intanto è una regina a sedere sul trono.
Detto questo è per tali motivi che avrei definito tranquillamente il libro come autoconclusivo, e seppur apprezzi il progetto dell'autrice, mi chiedo cosa possa dare in più nel secondo, terzo e quarto libro!