Scott fissava la ciambella come se avesse appena scoperto una nuova forma di vita. «Io lo vorrei odiare, ma non credo di farcela se mi porta le ciambelle.»

«Kaden ha portato la pizza», dissi con voce tremante, abbassando lentamente le mani. Dawn mi fissò perplessa. «Che stronzo. Ma come si permette?»

La musica mi era stata d’aiuto per superare molte brutte giornate. Certe canzoni mi lasciavano una sensazione particolare e bastavano poche note per ritrovarla, in qualunque situazione fossi. Questo pezzo in particolare possedeva la magica capacità di guarirmi di nuovo ogni volta.

Voglio sapere se sei sicura di noi. Il fatto che non sia la prima volta per te non ne diminuisce l’importanza.

A volte capita di incontrare delle ragazze che sconvolgono la tua natura e bruciano tutto ciò che non va in te finché non diventi un uomo migliore. Lei è una di quelle.

Sono brava a recitare, però non altrettanto brava a vivere. I miei amici sanno cosa vogliono dal futuro.

E io sono ancora viva. Sono viva e voglio vivere.

Sotto quell’albero, con l’ombra delle gambe di Rachel che svolazzano sopra la mia testa, il dolore che tenevo nascosto sgorga all’improvviso e mi scorre nelle vene finché ho male in ogni parte del corpo e tremo schiacciata da questo fardello. Ecco perché mi sono tenuta tutto dentro tanto a lungo: perché è troppo da affrontare.

Sono contento di esserci stato. Sono contento di essere stato punito. È vero, quando ero dentro odiavo starci, soffrivo e ogni tanto mi pareva quasi di impazzire, ma la punizione mi ha aiutato a convivere con me stesso. Io ho rubato una macchina e ucciso tua sorella, Beth. Se non mi avessero punito, non sarei riuscito a convivere con me stesso. Deve pur esserci un equilibrio a questo mondo, anche se non so se tre anni bastano per compensare ciò che ho fatto.

Ogni giorno cercavo un’unica, piccola cosa di cui essere grato, come dieci minuti extra in cortile o un turno in meno a raccogliere l’immondizia o il gelato per dessert. Ecco come sono riuscito a non impazzire: mi concentravo su un’unica cosa bella, anziché su tutte quelle brutte.

Si è sentita sola? Be’ anch’io, cazzo. Mi sento solo da quando mamma è morta. Soffro da quando la mia famiglia si è divisa in tribù di cui non faccio parte. Muoio dentro mentre cerco di non perdere il sorriso perché ho paura che se permetto all’oscurità gelida di uscire dalla scatola in cui sto tentando di confinarla, finirò per fare esattamente ciò che ha fatto mia madre.

Anche se oggi è stata una giornata di merda, dovrei esserne contento perché se dovesse andare male anche domani, saprò di potercela fare.

C’è qualcosa di soddisfacente nello sfamare qualcuno a cui tieni; guardarla mangiare così di gusto mi sazia in un modo che non ha nulla a che vedere con il cibo.

Comunque, non è assolutamente vero che il nostro mascara è waterproof. Ogni ragazza nei paraggi sembra un dannato procione.