lunedì 23 luglio 2018

"Rebel Love" di Erin Watt

lunedì, luglio 23, 2018 0 Comments
Rebel Love
Erin Watt



Titolo originale: 
One Small Thing
Listino: 17,90€
Copertina: Rilegato
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 324
EAN: 9788820065591
Data di uscita: 19/06/2018
Genere: young adult
Beth ha diciassette anni ed è all'ultimo anno di liceo. Dovrebbe essere circondata da amici, uscire con ragazzi carini e godersi i momenti migliori della sua età. Invece, la sua vita è già stata scritta dai genitori, fino all'ultimo dettaglio. Da quando la sorella è morta in un incidente, tre anni orsono, l'hanno infatti obbligata a vivere in una prigione dorata, monitorando ogni sua mossa, nel tentativo di proteggerla da ogni cosa. Senza alcuna privacy né via di fuga, Beth è oppressa dalle loro paranoie e paure, come intrappolata nella sua stessa vita. Eppure lei è viva, e vuole vivere. E per assaporare anche solo un minuto di vita reale è pronta a tutto, anche a mentire per imbucarsi da sola a una festa con degli sconosciuti. Lì incontra un ragazzo. Si fa chiamare Chase, è appena arrivato in città, ha due incredibili occhi blu e una cicatrice sul sopracciglio. Sembra che tutti lo conoscano e quando cammina, intorno a lui, si crea il vuoto. Perché Chase, con i suoi molti fantasmi e colpe da espiare, porta guai, e belli grossi anche. Beth però non lo sa, e presto sarà costretta a fare una scelta: seguire le regole, o il suo cuore, rischiando di distruggere tutto... di nuovo.


Non so nemmeno io per quale motivo abbia cominciato a leggere immediatamente dopo Paper Kingdom un altro romance. In genere ho bisogno di qualche altro libro. Non sono un tipo molto sdolcinato, e troppo miele mi annoia. Non che Paper Kingdom sia stato tutto questo solecuoreamore! Al contrario. Ma c'è stato il giusto batticuore, e quelle sensazioni che ti fanno pensare che probabilmente sei una sfigata che non incontrerà mai un Easton Royal! Motivo per il quale preferisco i fantasy, almeno lì te lo dicono chiaro e tondo che è fantasia, no?
Comunque, sta di fatto che avevo bisogno di una nuova lettura, leggera, e per leggera non intendo "meno importante", intendo di quelle letture che non ti fanno stancare gli occhi, e che puoi leggere in meno di 10 ore senza problemi, perché ti arrivano più facilmente, sono alla portata di tutti. L'amore è alla portata di tutti. Quindi ho cominciato a leggere quest'altra opera di Erin Watt. La sua (anche se dovrei dire la loro*) scrittura è fluida. Mi piace. Non sarà una delle mie autrici preferite, ma di sicuro apprezzo il suo modo di scrivere. A volte mi fa ridere, e attraverso Easton mi è arrivata dritta al cuore. Quindi mi sono cimentata in questa nuova e autoconclusiva storia d'amore.
E io sono ancora viva. Sono viva e voglio vivere.
Non starò qui a girarci intorno, non è nulla di originale, e già al primo sguardo avevo capito per quale motivo sarebbe stato un "amore ribelle". Ho trovato insopportabile Beth per quasi tutto il tempo: perché si lamentava troppo, perché faceva la cretina mettendosi nei guai, perché non si arrabbiava abbastanza! In realtà mi sono sentita confusa quanto lei nelle reazioni... c'era sempre qualcosa di storto in quello che faceva, e alla fine l'ho capito, l'ha capito:
Sotto quell’albero, con l’ombra delle gambe di Rachel che svolazzano sopra la mia testa, il dolore che tenevo nascosto sgorga all’improvviso e mi scorre nelle vene finché ho male in ogni parte del corpo e tremo schiacciata da questo fardello. Ecco perché mi sono tenuta tutto dentro tanto a lungo: perché è troppo da affrontare.
Non so che avrei fatto al posto di Beth, in un certo senso è come se si fosse buttata a capofitto su questa relazione perché era come se questo ragazzo, nel modo più sbagliato e probabilmente più malato possibile, fosse la persona più vicina a Rachel. Lotta con tutta se stessa per una relazione che se abbandonata fin da subito non le avrebbe creato problemi, invece lo perseguita quasi, fino a ad ottenere da lui l'amore che in tre anni le era mancato. Coraggio? Stupidità? Entrambe o forse nessuna delle due. Magari semplicemente il destino.
Chase è un personaggio molto ben costruito. L'ho adorato. 💙💙 Quanti ragazzi hanno fatto delle grandissime cavolate? Quanti si sono pentiti e quanti hanno perseverato nei loro atteggiamenti? Chase è uno di quelli che ha metabolizzato e reso sua la colpa di quell'azione avventata, una ragazzata finita in tragedia. Come spesso, troppo spesso, accade ogni giorno.
Sono contento di esserci stato. Sono contento di essere stato punito. È vero, quando ero dentro odiavo starci, soffrivo e ogni tanto mi pareva quasi di impazzire, ma la punizione mi ha aiutato a convivere con me stesso. Io ho rubato una macchina e ucciso tua sorella, Beth. Se non mi avessero punito, non sarei riuscito a convivere con me stesso. Deve pur esserci un equilibrio a questo mondo, anche se non so se tre anni bastano per compensare ciò che ho fatto.
Ma la prigione l'ha maturato, l'ha reso diverso, più maturo. E c'è una frase che dice, che è meravigliosa ed è ciò che questo libro mi ha lasciato. Perché ogni libro, a modo suo, con una risata o con una risposta che cercavi da tempo, ti cambia un pochino. E' impercettibile, ma è così.
Ogni giorno cercavo un’unica, piccola cosa di cui essere grato, come dieci minuti extra in cortile o un turno in meno a raccogliere l’immondizia o il gelato per dessert. Ecco come sono riuscito a non impazzire: mi concentravo su un’unica cosa bella, anziché su tutte quelle brutte.

Sono dispiaciuta che il titolo originale non sia stato mantenuto, One Small Thing, era perfetto. 💙💙 E anche la copertina era davvero bella. 

Il finale mi è piaciuto, il modo in cui le cose sono andate... penso che fosse l'unico modo per aprire gli occhi a chi non voleva vedere. E ho capito subito quanto fosse viscido e schifoso Jeff, e il modo in cui trattava Scarlett era disgustoso!
Ma a proposito di Scarlett... Ma in America hanno tutti questa incredibile capacità di perdonare qualsiasi torto?!?! O sono dei santi o è davvero poco realistico!! Soprattutto considerando che l'ha fatta Beth la prima mossa. Cioè, parliamone. 😐 Ma ti devi fare perdonare per mesi come minimo. Concordate??



*Ricordo che Erin Watt è lo pseudonimo di due autrici bestseller americane, ovvero: 
Elle Kennedy, autrice della serie "The Campus", edita dalla Newton Compton
Jen Frederick, i cui libri non sono ancora giunti in Italia.

mercoledì 18 luglio 2018

"Paper Kingdom" di Erin Watt

mercoledì, luglio 18, 2018 0 Comments
Paper Kingdom
Erin Watt



Titolo originale:
Cracked Kingdom
Listino:
17,90€
Copertina: Rilegato
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 370
EAN: 9788820064044
Data di uscita: 29/05/2018
Genere: young adult
Dopo la terribile tragedia che si è abbattuta sui Royal, niente è come prima. L'atmosfera in famiglia è più tesa che mai, e Easton, devastato dal senso di colpa per quanto è accaduto, si sente messo in un angolo. Suo fratello Reed ed Ella, sorella adottiva nonché sua migliore amica, sono ogni giorno più complici e innamorati. Gideon è a chilometri di distanza da casa, e i gemelli sono inseparabili persino nella drammatica situazione attuale. La leggenda dei fratelli Royal, belli e invincibili, sembra ormai un lontano ricordo. La forza dei Royal, infatti, esiste soltanto quando restano uniti, divisi sono dannatamente vulnerabili. Come Easton in questo momento. Facile preda delle brutte vecchie abitudini, si trova ad affrontare da solo lo shock più grande della sua vita: rischia di perdere parte della sua famiglia, e persino Hartley. La prima vera amica, dopo Ella. Un'amica che Easton voleva fosse qualcosa di più. Perché lei l'ha fatto ridere. Gli ha fatto credere in un futuro al di là dell'alcol, delle feste e del sesso. Gli ha fatto desiderare di essere una persona migliore. Ora però la sua luce si è spenta, e lui non è disposto a perderla. Non può perderla. E non lo permetterà. Il più impertinente dei Royal dovrà quindi crescere in fretta e assumersi le proprie responsabilità: per la sua famiglia, per il suo futuro - e per l'amore della sua vita. Si conclude così la serie The Royals.


A differenza del precedente libro, Paper Heir, ho avuto una difficoltà immensa a iniziare questo libro e a continuare nei primi capitoli! Ero ancora turbata dal primo e sapevo che in un modo o nell'altro anche questo mi avrebbe turbata. Ed infatti così è stato.
Si è sentita sola? Be’ anch’io, cazzo. Mi sento solo da quando mamma è morta. Soffro da quando la mia famiglia si è divisa in tribù di cui non faccio parte. Muoio dentro mentre cerco di non perdere il sorriso perché ho paura che se permetto all’oscurità gelida di uscire dalla scatola in cui sto tentando di confinarla, finirò per fare esattamente ciò che ha fatto mia madre.
L'intensità dei pensieri di Easton mi turba per quanto siano incasinati e sinceri. E' la mente di un ragazzo fragile che ha lottato per tutta la vita contro i propri demoni: non quelli di un passato turbolento, o meglio, anche quelli (considerando il suicidio della madre), ma più quelli dell'anima. Quelli psicologici, quelli di malattie che solo recentemente hanno avuto luce nei libri e negli scenari scientifici. Ed è stato bello leggere di questa difficoltà, di questa mancanza che non è data dalla povertà o dalla carenza d'affetto, ma semplicemente da una mancanza interna, da un equilibrio distorto e spaventoso, quanto reale; e dal bisogno di dare conforto alla propria testa. Che in un modo o nell'altro, anche chi non ha queste patologie può provare.
Anche se oggi è stata una giornata di merda, dovrei esserne contento perché se dovesse andare male anche domani, saprò di potercela fare.
Hartley mi ha fatto una tenerezza incredibile... L'abbandono dei genitori, di un padre che non l'ha mai voluta, di una madre troppo attaccata alle apparenze come la sorella maggiore... è sicuramente un trauma che non tutti riuscirebbero a sopportare. La forza con cui reagisce a tutto questo, riuscendo persino a salvare la sorella, è encomiabile, davvero. C'è da dire che il sostegno di East ha sicuramente fatto il suo, nonché l'aiuto di Callum. [Ma un premio a quest'uomo mai??? Praticamente raccatta tutte le orfane bisognose della città. 💙💙]
C’è qualcosa di soddisfacente nello sfamare qualcuno a cui tieni; guardarla mangiare così di gusto mi sazia in un modo che non ha nulla a che vedere con il cibo.
Il finale è stato straordinario. E' stato come doveva essere: né veloce, come invece è stato Paper Crown, né scontato, come invece è stato Paper Palace, è stato giusto. Era tutto perfetto, e anche io mi sono sentita un po' come uno dei tanti procioni. 🐹🐹
Comunque, non è assolutamente vero che il nostro mascara è waterproof. Ogni ragazza nei paraggi sembra un dannato procione.
Straordinariamente ho cambiato opinione sui gemelli! In Paper Princess mi erano piaciuti, era simpatico vederli così affiatati, ma negli altri tre libri li ho considerati al pari di soprammobili. Non davano valore aggiunto alla trama, e l'unica cosa che facevano era essere sprezzanti e idioti! Insopportabili, peggio della loro stronza fidanzata. Ma in questo libro hanno avuto la loro ribalta! E adesso prego che facciano il seguito. Perché, finalmente, trovo giusto che vi sia un libro su Seb&Saw. Ora che li distinguo come entità separate, sono estremamente curiosa di scoprire cosa sia successo e soprattutto cosa succederà. Quindi aspetto e spero.

venerdì 6 luglio 2018

Fiere ed Eventi #1: Harry Potter The Exhibition 2018.05.18

venerdì, luglio 06, 2018 0 Comments
Non scrivo da tantissimo, lo so. Sfortunatamente ho avuto pochissimo tempo da dedicare al blog! T.T Però ci tenevo a fare un post sulla mia esperienza di giorno 18.05! E mi è piaciuta talmente tanto l'idea che ho pensato di creare una specie di "rubrica", dico specie perché non è che sono una che parte di continuo a destra e manca, ma quelle piccole avventure cercherò di raccontarvele!


A più di un mese di distanza dal fine settima a milano non posso che parlarvi, finalmente, della Fiera HARRY POTTER EXHIBITION.

Lo consiglio?

Assolutamente sì.
Ma, a differenza di ciò che avevano fatto trapelare, la mostra non è interattiva, è semplicemente una mostra itinerante con tutti gli oggetti di scena utilizzati durante la produzione del film: accessori, vestiti, mobili, bacchette. C'è davvero di tutto! E guardare così da vicino ciò che abbiamo visto per più di otto anni sullo schermo è stata una vera gioia! 💛💛
Ma cominciamo dall'inizio.
Entrando nella prima sala sono presenti al muro i poster degli otto libri, percorrendo il corridoio si giunge alla prima "sala fotografia" dove è possibile farsi fotografare con in mano una delle bacchette a disposizione; se non lo si desidera si può saltare la fila e dirigersi direttamente all'enorme porta che rappresenta la vera entrata al museo. Dietro la porta si trova un "mago" che scegliendo a caso 3/4 persone (se sono presenti bambini sceglierà questi) svolgerà lo smistamento nelle quattro case di Hogwarts grazie all'ausilio del cappello parlante.
Finito lo smistamento si aprirà una seconda porta che condurrà ad una sala con 8 schermi dove verrà proiettato un video con le scene più belle ed intense dei film. Potete vederlo qui sotto ☺


Finito il video verrà aperta una terza porta, e qui il gruppo potrà disperdersi ed ammirare gli oggetti di scena ognuno con la propria calma! Il primo "oggetto" è una meravigliosa riproduzione dell’Hogwarts Express fermo alla stazione King’s Cross che aspetta il caricamento dei bagagli. 

Dopodiché potremo ascoltare la Signora Grassa che con la sua melodiosa voce riesce incredibilmente a spaccare un bicchiere! Straordinario, vero?


Continuando a camminare si possono immediatamente ammirare gli abiti indossati dai vari attori, le loro divise, i loro letti, gli studi dei professori, e le aule in cui conducevano le lezioni! E' possibile, nell'aula di Erbologia estrarre una mandragola dal terreno, e sentire le sue urla strazianti! Ancora più avanti, vicino il campo di Quidditch, è possibile lanciare le pluffe, entrare nella casa di Hagrid e sedervisi sopra (è immensa!!! Io sono bassa, ok, ma lei è veramente grossa xD), e perfino avventurarsi nella Foresta Proibita incontrando tutte quelle raccapriccianti creature che la abitano. Molto suggestivo è stato vedere i Dissennatori: hanno creato un movimento con delle pompe d'aria davvero davvero inquietante!





Finito il giro, che termina con un'altra postazione in cui fare le foto con le divise delle varie case (sfortunatamente quando sono arrivata avevano appena chiuso -.-''), si entra nel negozio. Qui in realtà si trovano molte cose che è possibile acquistare un po' ovunque, e ci sono dei prezzi un po' alti! Ma magari per chi vuole comprare qualcosa come ricordo può essere utile, personalmente non ho trovato nulla di eccezionale!

Una piccola nota negativa sulla fiera devo purtroppo darla: la grafica delle fotografie che vendevano a prezzi esorbitanti (15-17 euro) era veramente pessima! Io, che non sono un genio di grafica, avrei potuto fare nettamente meglio. E questo è veramente brutto, non solo perché con un prezzo del genere ci si aspetta almeno che la qualità sia decente, ma anche perché con tutta la bellezza dell'intera fiera stonava parecchio...

Voto dell'evento: 9



In contemporanea, in quattro delle piazze più trafficate di Milano, sorgono durante questo periodo di Fiera quattro meravigliose statue:

Il cappello parlante - Piazza Missori
Dobby - Piazza Argentina

La macchina volante - Piazza Codorna
Nimbus 2000 - Moscova


Meravigliose davvero dal vivo! Adesso il mio obiettivo Potteriano è visitare il Museo di Londra! *-* [e se mai ci riuscirò anche quello di Orlando! 💝]. Vedremo magari per il viaggio di laurea!!!!
See you soon.