giovedì 30 aprile 2020

"Bugie D’amore" di Kotomi Aoki

giovedì, aprile 30, 2020 2 Comments
Buonasera readers, continuo con la mia maratona di manga! Questa volta ho fatto una scelta difficile, non tanto perché ho scelto un manga che non mi piace, anzi, tutto il contrario!
Ci sono cose che è impossibile per me scrivere a parole. Emozioni, sensazioni che trascrivere è inimmaginabile. Leggendo "Città del fuoco celeste" di Cassandra Clare ho trovato una frase che mi rappresenta alla perfezione "Ti sei mai sentito come se il tuo cuore fosse così pieno da darti l'impressione di scoppiare in mille pezzi da un momento all'altro?" ecco, quando trovo un tesoro mi sento sempre così! Pronta a scoppiare da un momento all'altro! Questo è il motivo per il quale non ci sono recensioni sui libri di shadowhunters o di altre opere che ho amato follemente, ma qualche volta ci provo a mettere tutto nero su bianco. Ecco questa è una di quelle volte.


Titolo originale: Kanojo wa Uso wo Aishisugiteru
Titolo italiano: Bugie d'amore
Nazionalità: Giappone
Casa Editrice: Shogakukan
Disegni: Kotomi Aoki
Storia: Kotomi Aoki
Categoria: Shojo
Anno: 2009
Volumi: 22
Stato in patria: completato
Stato in Italia: completato

Ogasawara Aki è il solitario compositore idealista del popolare gruppo rock Crude Play. Scontento per la sua vita e senza la grinta per rimettersi in piedi, incontra Riko, la figlia sedicenne di un droghiere, e le chiede di essere la sua fidanzata per un capriccio. Riko, giovane e innocente, accetta immediatamente, ma capisce che l'idillio amoroso non è proprio come se lo immaginava quando si rende conto che Aki si strugge ancora per la sua ex…
♡ 1° Edizione 
Anno: 2010
Editore: Planet Manga
Volumi: 22
Prezzo: 4,30€

Bugie d'amore è quel manga che ti fa accartocciate le budella, mentre lo leggi, ma che non vorresti posare mai, nemmeno mentre stai in apnea per l'ansia. È quel manga che sai di non poter non avere in libreria. E' uno shojo un po' particolare: narra sì di una storia d'amore, ma anche di amicizia, di tradimenti, di fallimenti e di passione. Passione per la musica.
L'amore è emozione, ritmo e istinto, come una canzone.
L'Aoki l'ho conosciuta attraverso delle scan di una manga inedito in Italia, "Boku wa imouto ni koi wo suru". La seconda opera che ho letto è stata "Il mio primo amore per te - Secret Unrequited Love", che ho in libreria, e che ho amato follemente!!! Non mi aspettavo molto da questa terza opera, e invece, incredibilmente, ha superato le prime due, salendo al podio dei manga che preferisco. Rispetto a "Il mio primo amore per te" non ci sono malattie, o per meglio dire, non ci sono patologie fisiche, ma la tristezza che si prova nel leggerlo è avvolgente e soffocante. Fa cosi tanta tristezza che ti si spezza il cuore leggendo alcune parti... Ti mette davanti a sentimenti che una volta nella vita abbiamo provato tutti, e la grandiosità della mangaka è proprio qui, la capacità di darti l'impressione di toccare con mano le loro emozioni. Già dal primo capitolo sembra che le parole ti stringano il cuore in una morsa.
La tristezza più grande è scoprire di avere ogni cosa… tranne ciò che si desidera veramente.
Ci sono due cose che apprezzo moltissimo della Aoki: i disegni e la scrittura.
I disegni sono veramente meravigliosi. Ha il tratto tipico dello shojo: occhi grandi, facce un po' arrotondate, magari l'espressività viene un po' meno, ma riesce comunque a colpirti in pieno stomaco con l'intensità delle parole. Gli ambienti sono disegnati con abbastanza particolari, in alcuni casi lo sfondo è privo di dettagli, ma mi piace. Da maggiore rilievo al personaggio. Ciò che, però, più mi ha ammaliata è stata la percezione della musica! Una cosa tremendamente difficile da fare è disegnare la musica. Con gli anime la puoi ascoltare, ed emozionarsi è più semplice, ma sulla pagina ci vuole veramente una grande talento. Ecco, lei l'ha. L'energia dei cantanti esce fuori dalle pagine e ti colpisce dritto al cuore, senti le note, la musica, l'emozione come se fossi ad un vero concerto. Straordinario. 🎵💜
La scrittura, come detto, è pazzesca. Ci sono tantissime frasi che mi hanno colpito, e non solo all'interno del volume, anche fuori! Una delle particolarità di questa autrice è infatti quella di scrivere delle piccole e sagge perle sul retro del volume. Le citerei tutte!!! Ma farò una cernita.
Si suona per comunicare delle emozioni.
Ciò che più mi piace di questo manga è proprio il tema principale: la musica. Attraverso la musica scorrono le emozioni, e i personaggi di questa storia amano, disprezzano, piangono con e attraverso la musica. Ciò che intreccia le loro vite va al ritmo di ogni suono. Ne sono tutti follemente innamorati, della musica, ma tra di loro hanno problemi a relazionarsi. Ci sono un sacco di sentimenti contrastanti: c'è chi prova invidia per il talento di qualcun'altro; c'è chi invece ha complessi di inferiorità; c'è chi ama la musica, ma ancor più chi la compone; e c'è chi ama la musica punto e basta.
Cosa succede se ci si impegna al massimo per scoprire che non basta?
Shinya e Aki hanno molto in comune. Entrambi sono accecati dall'orgoglio e dalla sensazione di fallimento, Shinya invidia la capacità di comporre di Aki e Aki invidia il modo di suonare di Shinya; ma mentre Shinya ha una grande capacità di osservazione, Aki è molto più ingenuo e insicuro. Il loro rapporto l'ho adorato! Hanno creato un muro inutile che li faceva soffrire, e questo solo per la sensazione di inadeguatezza che provavano! Fortunatamente, alla fine aprono gli occhi, un po' anche grazie a situazioni esterne, e finalmente capiscono qual'era il loro posto. ❤️
Al di là di ogni invidia, rabbia, gelosia, la musica unisce.
Un rapporto meraviglioso è quello tra Aki e Shun. Lo conosco questo tipo di rapporto, totalitario, di estrema devozione, che ti fa sentire a tuo agio in ogni posto, e che ti porta a fare qualunque tipo di follia pur  di far contento l'altro. Io e la mia migliore amica "stiamo insieme" da più di 18 anni, quasi quanto Shun e Aki, quindi non ho potuto non adorare ogni singolo disegno che li ritraeva insieme a ridere! Il bisogno dell'uno per l'altro è incredibile. Non solo le storie d'amore trattate ti stringono il cuore, ma in questo manga anche quelle di amicizia ti fanno emozionare tantissimo!
Ci innamoriamo delle persone in cui vediamo riflessa una parte di noi.
Inutile dire che ho adorato Riko e Aki. Aki, seppur più grande si ritrova svariate volte bacchettato dalla sua liceale fidanzata, che anche se ingenua ha una morale molto ferrea. Devo dire che anche con tutti i tiri e molla non ci sono stati momenti in cui mi sono stancata di vederli litigare o battibeccare, non c'è una tavola di loro che mi abbia annoiata (in realtà nessuna proprio mi ha annoiata!).
Tra le storie d'amore, anche se in realtà non sarebbe da annoverare metto quella di Shinya con l'improbabile ragazza, che non spoilero! Beh, questa non l'ho sopportata... Se con Aki mi è piaciuto il suo rapporto contorto, e anche con Riko non l'ho trovato malaccio, con lei si è comportato da vero stronzo! Non mi è affatto piaciuto che alla fine si sia lasciato intendere che potrebbero stare insieme... anzi, la trovavo meglio con qualcun'altro. Che se la merita!!!!!
Quando si inizia ad accontentarsi, si smette di vivere davvero.
Di personaggi ce ne sono davvero tantissimi, e parlerei di ognuno di loro, ma già è abbastanza lunga la recensione, quindi parlerò solo di Takagi! E' un personaggio veramente imperscrutabile e ambiguo. All'inizio l'ho trovato antipatico, un manipolatore pronto a tutto per fare soldi, poi un manipolatore pronto a tutto per fare musica. I modi sono contestabili, non c'è dubbio, e sicuramente è un po' stronzo, ma la sua passione per la musica è innegabile... e ammetto che ha anche una grandissima capacità di osservare e comprendere l'animo umano. Anche il comportamento con Mari che pensavo decisamente viscido si rivela tutt'altro. Sebbene il modo in cui abbia fatto sviluppare la musica di Aki sia indubbiamente meschino, è sul serio affezionato a lui. E' un personaggio difficile da capire, ma alla fine non mi è dispiaciuto. Così come non mi sono dispiaciuti tutti gli altri! Ognuno di esso viene analizzato, la mangaka non lascia niente in sospeso, e questo ti permette di capirli tutti, e di non odiarli quando invece vorresti farlo! Sei onnisciente ed è meraviglioso.
Alcune persone possiedono vero talento. Tutte le altre hanno solo passione.
Ahimè sono una di quest'ultimo gruppo. Ho sempre provato grande ammirazione per coloro che sono animati da talenti e doti musicali e artistiche. Trovo che questo ti permetta di trovare la tua strada più facilmente, o magari, se non la tua strada, ti permette di sentirti speciale, che male non fa! D'altro canto ho molte passioni, magari questo ahahah Anche i protagonisti di questa opera rincorrono la perfezione in maniera ossessiva, ma alla fine, Sou, dalla sua incredibile immaturità di adolescente,  dice una bellissima frase, che apre gli occhi ad Aki e a tutti gli altri (in un certo senso anche al lettore):
Perché dovrei smettere di pensare che voglio suonare io solo perché c'è qualcuno più bravo di me? È assurdo, per caso qualcuno smette di giocare a baseball perché esiste Darvish?
Bene, siamo al termine di questa lunghissima recensione!!! Ci sono tantissime cose che vorrei ancora dire, ma ne ho talmente tante che ne sono confusa! Quindi termino con un ultima citazione di Aki; questo tipo di citazioni mi piacciono sempre tanto perché sono un po' il mio mantra!
E tutti i giorni in cui ho conosciuto il dolore mi hanno insegnato a essere gentile.

domenica 19 aprile 2020

"Midnight Secretary" di Tomu Ohmi

domenica, aprile 19, 2020 2 Comments
In questa quarantena mi sto dando alla lettura di nuovi (Ninja Life) e vecchi manga. Con tutto questo tempo libero (anche se dovrei studiare per l'abilitazione) ho riscoperto il piacere di leggere tutto il giorno senza fermarmi. Era da moltissimo tempo che non riuscivo a rilassarmi così! Tra l'università e i nipotini - che amo - avere del tempo da dedicare totalmente alle tavole era diventato molto difficile.


Titolo originale: Midnight Secretary
Titolo italiano: Midnight Secretary
Nazionalità: Giappone
Casa Editrice: Shogakukan
Disegni: Tomu Ohmi
Storia: Tomu Ohmi
Categoria: Josei
Anno: 2006 - 2009
Volumi: 7
Stato in patria: completato
Stato in Italia: completato

Kaya credeva di aver trovato il lavoro perfetto quando divenne la segretaria personale di Kyouhei Touma, il direttore di una grande società. Kyouhei è un dirigente capace, ma la sua arroganza e il suo comportamento immorale sono quasi leggendari. Kaya sta facendo del suo meglio per dimostrare la sua abilità nel lavoro, quando una sera, per caso, scopre un terribile segreto ... il suo capo è un vampiro!
♡ 1° Edizione 
Anno: 2012-2019
Editore: Goen
Volumi: 7
Prezzo: 4,95€

Vampiri. Un genere fantasy abusato negli ultimi anni, ma che nel 2009 era ancora abbastanza "originale". La storia non è molto innovativa: la protagonista, segretaria modello, è stata appena spostata di reparto e affidata ad uno dei dirigenti dell'azienda, un dispotico e affascinante, quanto donnaiolo uomo dai modi non molto affabili che cela un oscuro segreto. Dall'iniziale antipatia reciproca si passa, più o meno lentamente, ad un legame bizzarro (sicuramente non ortodosso) che porterà i due a essere molto intimi. In seguito a vari tiri e molla, i due riusciranno a  trovare un loro equilibrio lontano dal sole.

I personaggi sono probabilmente abbastanza stereotipati, ma non mi sono dispiaciuti affatto. Kaya mi piace come personaggio, è intelligente, gentile, è ironica e fa delle facce buffissime; è la classica brava ragazza ma con quel non so che di autorevolezza che non ti permette di metterle i piedi di sopra. Se ti risponde a tono mantiene sempre un dolcissimo e professionale sorriso, che non si può non adorare. Kyouhei, dal canto suo è il classico cattivo ragazzo: donnaiolo, orgoglioso, dispotico, incapace di mostrare i suoi sentimenti, incredibilmente sexy. Le parti che più ho apprezzato di lui sono quelle in cui perde la maschera di uomo, o meglio dire vampiro, tutto d'un pezzo. Le frasi che dicono sono, a volte, un po' ripetitive, ma considerando che il più delle volte sono pensieri, non l'ho trovato particolarmente seccante!

Sicuramente nulla di nuovo, ma seppur visto e rivisto non l'ho trovato noioso, anzi, i disegni di Tomu sono talmente incantevoli che mi hanno ammaliato. Il tratto Ã¨ delicato, dalle tinte un po' dark, si sofferma nei particolari solo quando questi sono rilevanti, per il resto si mantiene concentrato sui personaggi, dando risalto alle espressioni del viso. Davvero molto, molto bello. Il disegno è sicuramente il punto di forza dell'opera.

Considerando il genere aspettatevi tanta, tanta (ho detto tanta?) passione. Così tanta passione che il manga potrebbe andarvi a fuoco! Ma ho apprezzato anche questo, nell'opera di Tomu. In altri josei ho trovato delle scene spinte che scivolavano più sulla molestia che sul piacere di coppia! Ma il tratto delicato di Tomu rende tutto elegante e mai volgare. Scivola nella sensualità senza risultare rozzo, una cosa difficile per un genere in cui le scene esplicite sono all'ordine del capitolo!

L'unica nota dolente è la pubblicazione italiana. Sebbene la Goen abbia mantenuto le cover originali, che trovo meravigliose, sono alquanto delusa dell'operato della casa editrice! Ha annunciato l'opera nel 2012 per pubblicare il primo volume solo nel 2014, e finire con l'ultimo volume alla fine 2019. E' stata un'odissea praticamente.

venerdì 17 aprile 2020

"Ninja Life" di Shouko Konami

venerdì, aprile 17, 2020 0 Comments
Era da un po' che volevo leggere questo manga. Ho letto i primi capitoli anni or sono, non ricordo se su dcteam o se su scanduzioni, e seppur l'avessi trovato abbastanza interessante, quando uscì non l'ho comprato. A novembre, però. in un momento di follia ho deciso di recuperare tutti i numeri.


Titolo originale: Shinobi Life
Titolo italiano: Ninja Life
Nazionalità: Giappone
Casa Editrice: Akita Shoten
Disegni: Shouko Konami
Storia: Shouko Konami
Categoria: Shoujo
Anno: 2006 (11) - 20012 (2)
Volumi: 13
Stato in patria: completato
Stato in Italia: completato

Nel Giappone medievale, il ninja Kagetora decide di dedicare la sua vita alla protezione della principessa Beni. Durante un attacco nemico, il ninja affonda in un lago e, per qualche strano motivo, viene catapultato ai giorni nostri, dove incontra Beni, la discendente della vera principessa. Kagetora viene assunto come sua guardia del corpo... riuscirà a ritornare a casa o dovrà proteggere Beni per sempre?
♡ 1° Edizione 
Anno: 2011
Editore: GP Manga
Volumi: 13
Prezzo: 3,90€

La trama è interessante, non completamente originale, ma è sempre difficile riuscire a comporre un'opera originale data la vasta gamma di opere che sono già uscite. Richiama un po' Inuyasha, per i viaggi del tempo che compie il protagonista, e in un certo senso richiama anche Kamisama Kiss, ma anche con tutte queste piccolezze in comune, non l'ho trovato una copia di altri manga. A modo suo prende una strada nuova, cerca di delinearsi in maniera personale, e in un modo tutto suo ci riesce.

I disegni sono particolari. A volte sembrano molto in linea con gli altri shojo in cui le ragazze presentano dei bei occhioni grandi, altre volte somigliano ai disegni di Lady Oscar, con ciglia corpose che catturano tutta l'attenzione. Bizzarro, non particolarmente bello, ma assolutamente non brutto. I dettagli degli abbigliamenti non sono curatissimi, come invece si può vedere in Skip Beat!, ma la mangaka si è comunque impegnata a non rendere noioso il vestiario di Beni.  Apprezzabile. Sfortunatamente però, in alcune scene lascia un po' il lettore all'immaginazione, si salta da una vignetta all'altra senza capire bene cosa sia successo realmente, e se questo può essere apprezzato da alcuni, io l'ho trovato un po' irritante. Mi piace analizzare le scene per bene, e ho avuto alcune difficoltà in questa opera.

La caratterizzazione dei personaggi è anche'essa un po' particolare, così come l'umorismo. Cerca di far ridere, ma non sempre ci riesce. Per questo non lo considero proprio una commedia. E' più un manga che tende al drammatico, allo psicologico, ma seppur tenda a questo, anche in questo caso non c'entra particolarmente il bersaglio centrale. In genere sono una con la lacrima facile, ma non mi sono proprio commossa leggendolo. Ho avuto una forte empatia con i personaggi, mi sono affezionata a tutti, e forse è questo il punto di forza della mangaka: riuscire nel farti amare tutti i personaggi, anche quelli che pensavi fossero gli antagonisti. Ma per il resto mi ha dato la sensazione di un tiro mancato. Trama, personaggi, disegni, tutto potrebbe raggiungere la perfezione, ma non lo fa. E' un peccato, davvero un peccato, soprattutto perché, probabilmente per una traduzione approssimativa, non si ha nemmeno una chiara lettura dei discorsi: l'italiano è abbozzato e si ha una comprensione del testo limitata. Capisci ciò che vuole intendere, ma sai che è scritto male. Questo è stato uno dei punti negativi del manga. Trovare delle belle frasi è sempre un piacere, ma anche se non c'è una frase particolare che ti rimane, il modo di parlare dei personaggi ti colpisce in qualche maniera, che sia in un momento di passione, o di sofferenza... in questo caso, l'italiano abbozzato ha spezzato l'atmosfera, ripetutamente.

Tornando ai personaggi, questi hanno un grande sviluppo psicologico, tutti, senza nessuna eccezione. Beni cambia il suo modo di percepire la vita, lo fa in maniera un po' netta, magari, ma apprezzo lo sforzo dell'autrice. Anche i risvolti emotivi di Hitaki e Rihito sono molto belli, anche se, devo ammettere che mi ha disturbato non capire dove siano andati! Un'idea l'ho, ma lasciare in sospeso così il lettore non è mica bello... in genere un finale aperto deve indirizzarti verso una via, non mollarti in mezzo alla strada!

Infine, la cosa che più ho amato è stato vedere come le vite di tutti fossero collegate. Come in Kamisama Kiss mi ha lasciato una bella sensazione vedere come passato e presente si fossero intrecciati, affinché il destino potesse unire le due vite dei protagonisti.

lunedì 13 aprile 2020

"Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde" di Robert Louis Stevenson

lunedì, aprile 13, 2020 0 Comments
La quarantena è cominciata da un po', ma la lista di libri da leggere non si è abbassata poi così tanto! Tra serie TV da recuperare, anime, e manga, i libri hanno avuto, ahimè, poco spazio. Anche perché gli unici libri che ho letto, quelli della saga "Blood & Roses" di Callie Hart, non erano nemmeno in lista! 🙈 Per cui, quando venerdì mi sono data alla sistemazione del balcone in previsione dell'arrivo della primavera (tanto aspettata), mi sono cimentata in una nuova avventura. Gli audiolibri.
In realtà la mia migliore amica me ne parlava da un po', ma non so... ascoltare che qualcuno legga al mio posto mi infastidisce un po'! Sta di fatto che in questo caso l'ho trovato veramente stimolante! Avevo già cominciato la lettura del libro, di sera, un po' assonnacchiata, e questo mi aveva portata a metterlo in pausa. Invece, aiutata dalla voce narrante, mi sono rimessa in carreggiata, e ho finito di ascoltare il racconto in pochissimo, o meglio, non proprio tutto. Solo la parte che trovavo un pochino noiosa! Di che libro parlo? Presto detto.

Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde
Robert Louis Stevenson



Titolo originale:
Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde 
Listino:
16,00€
Copertina: Tascabile
Editore: Bur Biblioteca Univ. Rizzoli
Collana: Classici BUR Deluxe
Pagine: 140
EAN: 9788817102384
Data di uscita: 1866, 30/04/2018
Genere: classico
Il dottor Jekyll, medico stimato e rispettabile, ultimamente ha un comportamento strano: rifugge la compagnia degli amici di sempre e frequenta un certo signor Hyde, individuo di estrema malvagità e aspetto ripugnante. Ma perché il medico fa testamento in suo favore? Chi è davvero il misterioso Hyde? Ambientata in una Londra allucinata e circospetta - in città è attivo Jack lo Squartatore - questa fantasia nera di Stevenson ha dato corpo e nome all'idea della doppia personalità. Lo sventurato Jekyll, che con le sue polveri e i suoi alambicchi cerca la possibilità di darsi al vizio senza sentire rimorso, è simbolo e vittima dell'ipocrisia sociale. Introduzione, traduzione e note di Oreste Del Buono.


Come detto sopra, ho trovato inizialmente il libro un po' noioso. A raccontare è uno stimabile avvocato di Londra, il signor Utterson. Durante una delle solite passeggiate con il cugino Enfield, questo gli racconta un episodio accaduto qualche sera prima, che lo aveva portato a conoscere un'abietta creatura. Un uomo, dalle basse fattezze, dai tratti irritanti e dai modi violenti. Codesto prendeva il nome di Hyde, un personaggio misterioso che già, il signor Utterson, aveva udito nominare da non meno che da uno dei suoi più cari amici, il signor Jekyll. Da qui, per una serie di sfortunate coincidenze, Utterson si ritrova coinvolto in questa strana vicenda, destinata alla peggiore delle sorti.
Le parti in cui è il signor Utterson a raccontare sono lente, com'è giusto che sia un certo senso. Cercano di dare al lettore una chiara visione di ogni situazione. Questo anche grazie allo stratagemma di Stevenson che con l'aiuto delle lettere da modo di conoscere la storia da ogni angolazione.
Ma è la fine la vera opera d'arte. Il momento in cui è il Dottor Jekyll a parlare, quello in cui ho riposto le cuffie, perché volevo essere io l'interlocutore di Jekyll. Non volevo che fosse un terzo a farmi da intermediario. In un certo senso trovo che sia qui che nasce il vero libro. Se anche fosse mancata la parte iniziale, non sarebbe cambiata la maestosità dell'opera, che secondo il mio modestissimo parere si racchiude in queste poche e ultime pagine.

Prima di leggere l'ultimo capitolo credevo di conoscere un altro folle dottore, che con le mire di cambiare il mondo facesse qualcosa di abietto di cui si fosse pentito subito dopo [Victor Frankenstein]. Dall'altro lato pensavo di trovare una personalità simile a quella di Dorian, voluttuosa e peccaminosa [Dorian Gray]. Entrambi i personaggi citati li ho intensamente odiati, malamente screditati per le scelte, per la stupidità, per le motivazioni. Ma non in questo caso, non  ho potuto odiare il dottor Jekyll. Al contrario, mi sono sentita vicina a questo personaggio, confuso dalla sua stessa natura. Intimorito dalla dualità della sua anima, appesantito dalla parte voluttuosa che trovava piacere nei beni materiali e carnali, e di cui si vergognava miseramente, tanto da nasconderla alle sue conoscenze, pur sapendo che in ciò che faceva non vi era nulla di sbagliato, che tutti i suoi conoscenti se ne sarebbero quasi vantati. Temeva il giudizio, forse più di sé stesso che della gente. La vergogna era tanta, che decise di sbarazzarsene.
Fu studiando il lato morale della mia stessa persona che imparai a riconoscere la profonda e primitiva dualità dell'uomo; ho visto che, delle due nature che lottavano nel campo della mia coscienza, se potevo giustamente affermare di essere l'una o l'altra era perché appartenevo radicalmente a entrambe, sin dagli inizi [...]
Era la maledizione del genere umano, il fatto che quei due elementi contrastanti fossero così legati insieme, che nel senso agonizzante della coscienza, questi due poli dovessero essere in continua lotta. Come dissociarli, allora?
Ciò che più ho trovato affascinante in Jekyll, ciò che probabilmente lo differenzia dagli altri protagonisti menzionati, è l'assoluta certezza di essere nell'errore. Jekyll sa di non essere pio, è consapevole che la sua umanità lo rende imperfetto, che lo rende capace di ogni tipo di nefandezza, e cerca nella creazione di Hyde la libertà di poter essere sé stesso: sia lo stimato professore, che l'uomo abbandonato al piacere. L'unica mancanza di Jekyll è la profonda indulgenza per la depravazione di Hyde.
In fin dei conti era Hyde, e soltanto Hyde, il colpevole di tutto. Jekyll non diventava certamente peggiore a causa dell'altro; [...]
E' questa accondiscendenza, il desiderio di esser libero dal dovere, che lo porterà a usare innumerevoli volte le pozione metamorfica, fino a condurlo alla sua funesta dipartita.
Morirà sul patibolo, Hyde? O troverà il coraggio di liberarsi all'ultimo? Lo sa Dio: io non me ne curo più; questa è l'ora della mia vera morte, quanto accadrà dopo concerne un altro individuo. A questo punto, mentre depongo la penna e suggello la mia confessione, pongo fine alla vita dell'infelice Henry Jekyll.

Una nota a sfavore del libro è l'introduzione del traduttore. Non sono assolutamente d'accordo con il commento di Oreste Del Buono, l'ho trovato fuori luogo, e irritante. Secondo il suo parere ciò che deve essere attenzionato è il comportamento impiccione del signor Utterson e non ciò che accade al dottor Jekyll e al signor Hyde, che in realtà sono vittime del moralismo dell'avvocato, e di chi come lui. Ora, magari non ho percepito ciò che ha percepito il traduttore, ma credo che la vera essenza del libro sia quella di far capire al lettore l'essenzialità dualistica dell'essere umano; la presenza, costante e indissolubile, di una parte buona e di una parte cattiva. Non contesto assolutamente il comportamento del signor Utterson. Chiunque si sarebbe interessato delle sorti di un caro amico, soprattutto conoscendo con chi si fosse invischiato e di quali atrocità fosse in grado di compiere. Si potrebbe quindi considerare impiccione, o moralista? Si mette in dubbio che Utterson non sia in grado di perdonare le diversità di un altro individuo? Di quali diversità parliamo, po? Le fattezze di Hyde infastidiscono perché essenza della malvagità stessa, come dice lo stesso Stevenson. "[...] la malvagità era ampiamente e chiaramente scritta in faccia all'altro" Non si parla, quindi, di diversità di alcun genere. Utterson, inoltre, non è di certo il creatore di nessuno scandalo come afferma Oreste del Buono. Mi chiedo quindi cosa abbia percepito, il traduttore, leggendo quest'opera; si è sentito schernito, come lui stesso afferma che Stevenson abbia tentanto di fare? Io non mi sento affatto ammonita, né schernita dall'opera di Stevenson, al massimo mi sento arricchita dalla sua penna. Temo di dover dire che un'introduzione così tremenda non l'avevo mai letta, e me ne dispiace. L'unica fortuna è che io l'abbia letta alla fine.

venerdì 10 aprile 2020

Skip Beat! Volume 1

venerdì, aprile 10, 2020 0 Comments
Buongiorno! Come precedentemente annunciato, ecco il primo volume di Skip Beat! ðŸ’™ Nel post della recensione, che troverete QUI sono presenti tutti i capitoli caricati, e appunto la recensione dell'opera (fino al punto in cui siamo, ovvero 45esimo volume, 280esimo capitolo!)
Buona lettura, e buon divertimento :)


Volume 1 - capitolo 1-5
Riassunto → La protagonista della storia è Kyoko, una dolce e umile ragazza che lavora notte e giorno per sovvenzionare il sogno del suo amico d'infanzia, Sho, di cui è perdutamente innamorata. Lo scoprire che il ragazzo la sta solo usando scatena una violente trasformazione da tenera ragazza a demone vendicatore. Umiliata dalle parole di Sho, Kyoko decide di entrare nel brillante mondo dello spettacolo, così da poter umiliare e distruggere lo smisurato ego dell'amico, ora divenuto arcinemico. Entrando nell'agenzia concorrente di Sho incontra inevitabilmente il suo nemico giurato: l'uomo più bello secondo le donne giapponesi, Tsuruga Ren. Dopo diverse peripezie, una gran dose di risate e scene incredibilmente assurde, Kyoko riesce a fare l'audizione per entrare nell'agenzia. Pur non riuscendo nelle audizioni, Kyoko non sa che l'avventura alla LME sta comunque per iniziare, grazie allo strambo e appariscente Presidente e alla nuova Sezione: Love Me.

I disegni del primo volume son particolarmente affusolati, sembrano esserci angoli ovunque! Pur essendo abbastanza bizzarri però non danno particolarmente fastidio (c'è di peggio!). Già dalla prime pagine la nota umoristica è evidente, e lascia presagire la moltitudine di scene al limite del normale che faranno piegare in due il lettore! Di fatti, chi non sta già amando gli spiriti maligni???? Io li adoro. Parlando di personaggi maschili, è evidente che sia Sho che Ren saranno i protagonisti indiscussi delle tribolazioni della povera Kyoko. Ma, non è più o meno sempre così?! Le più grandi storie d'amore non nascono in genere con la frase "Ma chi è sto stronzo/a!?!" L'avventura è appena iniziata, e io non vedo l'ora (di nuovo) di vedere cosa succederà!!! In un mix di risate e tristezza nasce il capolavoro della Nakamura. 💙


 


Tengo a sottolineare che le tavole postate fanno parte del meraviglioso lavoro di traduzione del forum dcteam :)

mercoledì 8 aprile 2020

"Skip Beat!" di Yoshiki Nakamura

mercoledì, aprile 08, 2020 0 Comments
Buon pomeriggio e buona quarantena a tutti 😎 Ultimamente sono impegnata con la modifica della grafica del blog, che, chi è solito entrare, avrà certamente notato! Ma modificare il blog in ogni singolo post mi sta facendo venire una gran noia, e soprattutto mi leva tutto il tempo per poter scrivere (scrivere?! quasi mi son dimenticata l'ultima volta 😵). In questa meravigliosa permanenza assolutamente non obbligatoria a casa, ho ripreso un mio vecchio amore. Skip Beat! Sono anni che non leggevo in maniera appassionata questa opera della matita di Yoshiki Nakamura e sinceramente non mi ero resa conto, fino a quando non l'ho ripresa, di quanto mi fosse mancata!! 💙💙
L'ho conosciuto grazie al lavoro di traduzione svolto dalle amministratrici del forum dcteam, perché sì, sfortunatamente non è ancora giunta in Italia! Non so davvero come sia possibile!!!! Ma se da un lato sono disperata al pensiero, dall'altro ringrazio la sfortuna, perché se fosse stato annunciato da un a delle case Italiane, le amministratrici avrebbero licenziato il progetto, e noi povere anime innamorate ci saremmo dovute arrangiare con le tavole inglesi o spagnole (sì, è in questi momenti che mi deprimo di fare schifo nelle lingue straniere 😭😭).
Avendo ripreso il manga in mano, che conta per adesso ben 45 volumi - meravigliosamente in corso - ho pensato di recensire, o meglio commentare i volumi usciti, sperando così di fare crescere non solo la popolarità del manga, ma anche l'amore per questa splendida e stravagante opera. 💙 Opera di cui hanno realizzato anche un anime, di cui parlerò in un'altro post. :)



Titolo originale: Skip Beat!
Nazionalità: Giappone
Casa Editrice: Hakusensha
Disegni: Yoshiki Nakamura
Storia: Yoshiki Nakamuraa
Categoria: Shojo
Anno: 2010
Volumi: 45
Stato in patria: in corso
Stato in Italia: inedito

Viene narrata la storia di Kyoko, una ragazza di 16 anni che vive unicamente per il suo amico d'infanzia Sho, tanto da seguirlo nel suo trasferimento a Tokyo per diventare un idol. Lei si ritrova così ad aver abbandonato la scuola e a fare diversi lavori per mantenerlo. Un giorno però, recandosi agli studi televisivi, vede il ragazzo mentre parla con la sua manager, e gli sente affermare che Kyoko è una ragazza noiosa e che non è altro che una domestica per lui. Kyoko diventa furiosa, ma Sho la fa buttare fuori dagli studi televisivi ridendo di lei. La nostra eroina giura vendetta: decide quindi di entrare nel mondo dello show business per diventare più famosa di lui e umiliarlo.

Come dicevo, il manga è ancora in corso, e non si sa nemmeno a che punto sia; sta di fatto che pur essendo così lungo e pur non sapendo quando finisca, lo consiglio vivamente! Non solo è uno spasso, ma presenta innumerevoli scene commoventi e sentimentalmente folgoranti. I personaggi sono delineati con accuratezza, ognuno di esso ha un passato e la mangaka non si riserba il tempo per descriverlo, permettendo così al lettore di conoscere in maniera approfondita ogni personaggio che appare. Così facendo si potrebbe pensare che diventi chiassoso e confuso, ma l'abilità dell'autrice è proprio quella di rendere il tutto lineare, mai disordinato o noioso. La noia, forse, è proprio un tabù in questa opera! Le scene comiche sono assurde, ma mai demenziali, questo l'ho apprezzato notevolmente. L'espressività dei personaggi è tale da rendere impossibile le scoppio di una fragorosa risata. I disegni sono molto allungati, soprattutto all'inizio, ma verso il 15esimo volume questo allungamento dei volti si nota meno, rendendo anche i visi maschili meno strani. Sfortunatamente la bellezza delle tavole, che ho abbondantemente apprezzato nei ventesimi capitoli, viene a mano a mano abbandonata, e sostituita con un tratto più arrotondato che smorza, secondo il mio modesto parere, l'espressività e la bellezza dei volti, che sembrano quasi fatti al computer. Pur variando lo stile grafico, la vastità emotiva dell'opera non subisce riduzione. Con il proseguire dei volumi si toccano argomenti delicati, e intimi per ogni personaggio, che toccano anche il lettore (almeno, io mi sono molto commossa in alcuni volumi).

A livello sentimentale è un crescendo di emozioni, esilaranti, folli e tormentati. I protagonisti coinvolti sembrano essere più di quanto ci si aspetti, ma i principali restano comunque loro: Kyoko, Sho e Ren. Nel triangolo sono di parte, ma a differenza di ciò che avviene negli altri triangoli, in cui mi limito a guardare astiosamente le scene in cui la protagonista non sta con il mio eletto, in questo caso gongolo anche nel leggere le scene con Sho, che trovo particolarmente divertenti ed emozionanti! Anche perché ogni scena con Sho è il trampolino per un susseguirsi di tormenti per il povero Ren, che intrappolato in un passato doloroso e violento, è costretto a indossare una maschera di quieto e moderato apprezzamento verso l'innocente e timidissima Kyoko.

E' sicuramente una delle opere che più amo, rido come una pazza, e il mio cuore sussulta emozionato a ogni scena tenera o vagamente sensuale. Ne sono talmente innamorata che penso di surclassare il mio odio oltremodo osceno dell'inglese e comprare i volumi in lingua. Se nessun libro mi ha spinta verso questa battaglia, magari Skip Beat riuscirà nell'intento di superare questa scandalosa avversione!