mercoledì 17 giugno 2020

"Saiyuki" di Kazuya Minekura

mercoledì, giugno 17, 2020 0 Comments
Buongiorno amanti di manga! Avendo ripreso a studiare ho dovuto allentare un po' la scrittura sul blog, ahimè! Ma oggi torno con un nuovo meraviglioso manga!!! Il manga di cui vi parlo è un'opera particolare, conosciuta attraverso l'Anime Night di MTV. Fino a qualche giorno fa mi ero dimenticata quanto mi piacesse! Ma riscoprendone i manga (quattro serie fino ad ora pubblicate), ho subito recuperato: acquistandoli e buttandomi in una lettura sfrenata!!!


Titolo originale: Saiyuuki
Titolo italiano: Saiyuki
Nazionalità: Giappone
Casa Editrice: Ichijinsha
Disegni: Kazuya Minekura
Storia: Kazuya Minekura
Categoria: Shounen
Anno: 1997 - 2002
Volumi: 9
Stato in patria: completato
Stato in Italia: completato

Ispirato a Viaggio in Occidente, noto anche come Viaggio verso Ovest, classico della letteratura cinese firmato da Wu Cheng'En, Saiyuki prende le mosse dalla leggenda dello scimmiotto, qui nelle vesti di un bizzarro ragazzino perennemente affamato, sotto le cui spoglie umane si cela un demone dalla forza spaventosa: Goku. Per qualche ragione, il bonzo Genjo Sanzo, dalla pistola facile, lo ha liberato dai sigilli che lo imprigionavano sulla cima di una montagna, e adesso i due sono in viaggio insieme al gentile Cho Hakkai e al donnaiolo Sha Gojyo, entrambi dal sangue demoniaco. Perché? Perché un tempo, in quella terra chiamata Togenkyo, regnava la pace. La razza umana e quella demoniaca convivevano in armonia, finché qualcosa è accaduto a turbare ogni equilibrio. I demoni stanno impazzendo uno dopo l'altro e vanno a caccia di vite umane di cui nutrirsi. Dietro il disastro si celano Gyokumen Koshu e Ni Jen'i, che intendono risvegliare dal suo sonno il Gyumao, signore di tutti i demoni. Dalla loro parte sono schierati anche Il principe Kogaiji, sua sorella Lirin e la bella Yaone, oltre al fratello dello stesso Sha Gojyo. Cosa si potrebbe mai ricavare da uno scontro fratricida? Quali sono i veri sentimenti di Kogaiji? Gyokumen Koshu intende servirsi di tutti loro per i suoi scopi; soprattutto della giovane Lirin, che va incontro a un destino tutt'altro che luminoso…

♡ 1° Edizione 
Anno: 2004
Editore: Dynit
Volumi: 9
Prezzo: 4,90€
♡ Box
Anno: 2007
Editore: Dynit
Box: 2
Prezzo: 19,60€



Gensomaden Saiyuki è la prima "serie" di questa meravigliosa opera uscita dalla penna di Kazuya Minekura, ma ispirata ad una delle storie più celebri della letteratura cinese classica, ovvero la storia di Son Goku (in giapponese) l'affascinante re delle scimmie, protagonista de "Il viaggio in occidente" (appunto Saiyuki in giapponese). Sono sicura che tutti conosciate il nome di questo particolare soggetto, descritto come un ragazzino dalla natura impulsiva, con fattezze di scimmia, capace di combattere con un bastone allungabile. È stato usato per una moltitudine di opere, tra le quali annoveriamo sicuramente una delle più famose, Dragon Ball. Ma mentre in DB il personaggio di Son Goku viene usato più come citazione che come base della storia, in Saiyuki, invece, si ha una interpretazione della leggenda originale.
Il romanzo del 1590 racconta, in versione mitizzata, di un monaco buddhista, Sanzo, che "addomesticato" il guerriero dall'aspetto di scimmia, nato dalla roccia, si fa accompagnare da lui e da altri due discepoli in un viaggio verso Ovest, al fine di recuperare i testi sacri buddhisti. Gli altri due personaggi sono un maiale e un demone fluviale (simile al kappa giapponese). Nel manga ritroviamo gli stessi soggetti: Sanzo, Goku, Cho Hakkai, Sha Gojo, e lo stesso scopo del viaggio, recuperare i sutra del mondo celeste; ma in questa versione c'è qualcosa che accomuna le vite di queste persone (passatemi il termine), ed è il legame instauratosi nella loro vita precedente come dei del mondo celeste, di cui però non hanno alcun ricordo. Ma di questa storia parlerò nel prossimo post, poiché narrata in Saiyuki Gaiden, prequel di Saiyuki.
La vita stessa, dal principio fino alla morte, è un disperato e inutile tentativo di resistenza.
Saiyuki è un manga estremamente particolare, fatto prevalentemente di combattimenti, ma accompagnato da una moltitudine di sentimenti che ti lasciano stremato. I sentimenti non sono espressi in maniera espansiva, ma si colgono nei gesti, a volte anche violenti, dei protagonisti, i quali sembrano non conoscere altro che violenza. Ma pur avendo un modo così bizzarro di affacciarsi al mondo, non riesco che ad ammirarli. Vivono e muoiono con una intensità straordinaria.
Le storia viaggia frenetica tra un combattimento e l'altro, tra un nemico e quello successivo, ma nelle scene in cui prevale più l'emotività dei personaggi che la loro figura atletica, la corsa sembra rallentare lasciandoti assaporare, nei lunghi silenzi di queste tavole, l'intensità di un sentimento che non ha bisogno di essere espresso a parole.
Infatti ciò che rende libera ogni creatura è avere un luogo in cui fare ritorno, non credi? 
Le citazioni, seppur enigmatiche sono meravigliose, così come i disegni. Affusolati, allungati, a volte dai tratti molto, troppo marcati, ma con un'espressività tanto anomala quanto meravigliosa. Nei combattimenti ci si perde un po' nel seguire i movimenti precisi, ma da una sensazione di confusione che ben si sposa col loro modo di agire, ti da l'impressione che nemmeno qualcuno dentro la tavola potrebbe seguire i loro movimenti con maggiore attenzione.

Un altro punto a favore è l'edizione. I tankobon sono di circa 21 cm, all'incirca la stessa dimensione dell'edizione BIG di "Kodomo no Omocha" [QUI la recensione], e come quest'ultima presentano delle pagine a colori estremamente belle, ma a differenza de "Il giocattolo dei bambini" le pagine sono lucide dando così la sensazione di una maggior cura dei dettagli (seppur le pagine lucide mi diano fastidio al tocco). Inoltre, cosa che mi da sempre una grande soddisfazione, l'apertura - come per le edizioni Flashbook - è semplice e priva di sforzo.
Per dei volumi così piacevoli all'occhio e al tocco, il prezzo è incredibilmente economico, solo 4,90€! Anche se, personalmente ho preferito prendere i box, che sono abbastanza semplici, ma che hanno graficamente l'aspetto di manoscritti antichi.
Un'opera davvero meravigliosa. Dentro e fuori.