Titolo originale: Thirteen Reasons Why
Listino: 17,00€
Copertina: Rilegato
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Pagine: 229
Lingua: Italiano
EAN: 9788804677147
Data di uscita: 14/03/2017
Genere: young adult
Trama: "Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori... Ve lo prometto." Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall'altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze. Con più di due milioni e mezzo di copie vendute soltanto negli Stati Uniti, Tredici, romanzo d'esordio di Jay Asher, è uno dei libri più letti dai ragazzi americani, e ora anche una serie televisiva prodotta da Netflix. Edizione speciale per i dieci anni di “Tredici” arricchita da contenuti extra inediti.
Inizio col dire che non sono il tipo di persona che legge questo tipo di libri. Anzi, chi mi conosce sa perfettamente che sfuggo dal dolore come se fosse peste. Non mi piace. Leggere (o guardare nei telefilm) persone che soffrono mi fa soffrire a mia volta. Prendo il loro dolore e lo faccio mio, lo rendo partecipe della mia vita, anche troppo. Quindi, seleziono minuziosamente i libri da leggere, quelli che mi devono fare compagnia nelle ore notturne o quando ho bisogno di un amico. Ma quando qualche mese fa una mia amica mi fece vedere il trailer del telefilm, omonimo, che da lì a poco sarebbe uscito su Netlifix, capì immediatamente che sarebbe stato molto bello e, soprattutto, che mi avrebbe fatto molto male. Il motivo per cui non fuggì dal telefilm, ed anzi comprai il libro da leggere prima della visione della serie, è semplice. La protagonista è morta. Non soffre, non può più soffrire, non c’è nulla che possa provare e che mi possa portare ad essere infelice per lei, anzi, spiega i motivi (tredici) per cui ha deciso di suicidarsi, e già ai primi minuti del trailer una parola percuoteva i miei neuroni: BULLISMO. E questo mi ha dato la spinta di comprare il libro e di leggerne il contenuto, perché tutti, chi più, chi meno, sono stati vittime di bullismo. Non posso dire di aver avuto un’infanzia infelice, tutt'altro: sono stata una bambina amata, un’adolescente amata, ho avuto amici e primi fidanzatini; e nemmeno del liceo ho brutti ricordi, anzi, ripenso a quei giorni con nostalgia. Ma ci sono stati momenti in cui uno scherzo, una presa in giro, una parola o un gesto, mi hanno colpita, più di quanto si possa credere, più di quanto io stessa avrei pensato. Ed ora, a quasi quindici anni di distanza, ricordo perfettamente quei momenti e so perfettamente che in un certo senso mi hanno segnata. Spesso non ci accorgiamo di fare del male agli altri, soprattutto quando siamo degli adolescenti: le marachelle ci sembrano cose da niente, e ci passiamo sopra come se nulla fosse, senza pensare che chi ha ricevuto lo scherzo forse già ci stava male per quella determinata cosa, o che forse per quello scherzo vi saranno tutta una serie di altre vicende che porteranno al dolore ed all’insicurezza dell’individuo. Siamo fragili. Ce lo dimentichiamo spesso: ci guardiamo gli uni con gli altri vedendo solo carne e ossa, e dimentichiamo la parte più delicata di noi stessi: la psiche. Quella, quando viene abbattuta sono cazzi. Non ci sono cerotti che puoi metterci su, né ci puoi fare medicamenti: quando qualcosa ti ferisce, ti ferisce sul serio, ti rimane la cicatrice a vita, e la tua vita cambia, prende una strada diversa da quella che avrebbe preso prima, perché TU sei diverso rispetto a prima.
❛❛Ci sono persone davvero disturbate là fuori, Alex – e forse lo sono anch'io – ma il punto è che, se uno decide di ridicolizzare la gente, deve anche assumersi la responsabilità delle reazioni altrui.❜❜Mi sono sentita subito affine ad Hannah Baker. Penso che se fosse stata una ragazza di qui, ci avrei fatto subito amicizia. Mi piace. È semplice, intelligente, introversa, simpatica, una sognatrice; ed ha un sacco di pensieri che le frullano in testa che sono simili ai miei.
❛❛Mi avevi già detto ciao in passato? No, non spesso. Ma dopo quello che era accaduto la sera prima, mi è sembrato quasi dovuto. Forse m’illudevo che dopo l’esperienza da noi condivisa meno di ventiquattr'ore prima, saremmo state più di due semplici conoscenti. Ma evidentemente mi sbagliavo: eravamo tornate a essere conoscenti.❜❜Ma ha avuto la “sfortuna”, seriale, di incontrare gente pessima, e di essere troppo intelligente per non rendersene conto. All’inizio, prima di cominciare a leggere, non sapevo che aspettarmi. Tredici persone che avevano condotto una ragazza al suicidio. Cosa mai avevano potuto fare? Leggendo, mi sono resa conto che non c’era nulla di eccezionale nei loro comportamenti: sono all’ordine del giorno, cose che sentiamo di continuo, che vediamo di continuo! Pettegolezzi, liste di gradimento tra ragazzi idioti, amiche false, ragazzi friendzonati che si vendicano… e sì, oramai sono all’ordine del giorno anche gli stalker, i guardoni, i maniaci, e quei ragazzi di cui ti fidi e che invece ti violentano, tradendo non solo il tuo corpo ma anche la tua fiducia nei loro confronti, e nelle persone in generale. Perché, se non ti puoi fidare degli amici, cosa ti resta?
E così cominciano quei pensieri, quelli che fai durante la notte, prima di coricarti, o quando tutto tace e ci sei solo tu e la tua testa.
❛❛Hanna: Dopo ogni episodio di cui vi ho raccontato, ogni volta che succedeva qualcosa di nuovo, pensavo subito al suicidio. Di solito, era un pensiero momentaneo. Vorrei morire.
Clay: Ci ho pensato tante volte anch’io. Ma è una cosa difficile da pronunciare ad alta voce. Ed è ancora più terribile renderti conto che forse lo vorresti davvero.❜❜Hannah Baker prende la sua decisione. Decide di voltare pagina chiudendo direttamente tutto il libro. Smette di lottare, e si spinge fin davanti al baratro facendo l’unica cosa che non aveva mai fatto, contribuendo per la prima volta alla reputazione che tutti le avevano cucito addosso. Decide di perdere sé stessa, così da avere la “scusa” per potersi suicidare. Sì, perché una scappatoia l’aveva trovata, ma ha deciso di non considerarla, ha deciso di intraprendere la via più semplice, quella meno dolorosa. E qui mi scappa una citazione di un telefilm che ho visto da ragazzina, lo conoscete tutti, sicuro! Ventiduesimo episodio della quinta stagione:
“Dawn, la cosa più difficile del mondo è viverci. Abbi coraggio, vivi, per me.”
E Buffy Summers aveva ragione: non c’è cosa più difficile e spaventosa che vivere. La vita è un terno a lotto, è imprevedibile, e può essere crudele, e bisogna avere coraggio per viverla, perché ci saranno sempre persone che ti feriranno e ti tradiranno, e saranno sempre quelle che hai amato di più a farti più male, semplicemente perché donando loro il cuore lo hai esposto a ferite e tagli. Va bene, basta smielamenti. Vi si stanno cariando i denti probabilmente! Ma il fatto è questo: la vita può fare schifo, ed è una lotta alla sopravvivenza. Puoi condividere la battaglia con qualcuno, puoi scegliere degli alleati e ridurre così la fatica, ma questo non cambia che è e sarà sempre la tua lotta. Tua e di nessun altro. Devi vivere la vita per te, perché ami te stesso. Se poi gli altri ti ameranno, ben venga, se no… vaffanculo.Clay Jansen aveva provato a salvare Hannah da sé stessa, ma lei non glielo ha permesso. Lui era la sua scappatoia. Ma oramai la decisione era stata presa, e quando Clay ascolta tutte le cassette capisce che in cui certo senso un po’ di colpa l’aveva anche lui. Perché non aveva colto i segnali, o meglio, si era rifiutato di vederli. Ed è un po’ quello che facciamo anche noi, a volte, no? Chiudiamo gli occhi, le orecchie, perché così è più facile. Così non abbiamo alcuna colpa di ciò che accade intorno a noi. Ma Clay recepisce il messaggio, ed è per questo che vi consiglio questo libro, perché anche voi possiate arrivare alla conclusione di Clay.
❛❛Una pioggia di emozioni mi allaga. Dolore e rabbia. Tristezza e pietà. Ma, cosa ancora più sorprendente, un senso di speranza. Continua a camminare.❜❜Continuate a camminare.
"se no...vaffanculo."
RispondiEliminaHai pienamente ragione. Bellissima recensione, comunque. <3 <3
Ahahahahaha rendeva perfettamente il messaggio. 😎
EliminaGrazie. ❤❤ ci tengo particolarmente a questa recensione ❤📚
La recensione è davvero molto accurata e ricca di riflessioni personali. Mi sono piaciute tanto le citazioni dal libro e hai descritto così bene le sensazioni di Hanna che quasi mi è sembrato di conoscerla. Concordo con te sul fatto di selezionare i libri da leggere. Anche io non sempre preferisco queste trame intense e struggenti, proprio per non soffrire sia durante che dopo la lettura (mi è capitato con il libro "il rumore dei tuoi passi" e ancora adesso porto i segni di quella lettura dolorosa) ma alla fine la curiosità ha sempre la meglio e mi ritrovo a comprare libri che non vorrei. Comunque complimenti davvero. La tua recensione mi è piaciuta tantissimo e non vedo l'ora di iniziare il libro.
RispondiEliminaSono contentissima che ti sia piaciuta 😍😍 grazie tante, davvero!!! E sei stata adorabile a postare anche qui il commento. ❤
EliminaMi raccomando, finito il libro voglio sapere cosa ne pensi!!! 🙃🙃