mercoledì 5 marzo 2014

Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde

Il ritratto di Dorian Gray
di Oscar Wilde
Listino: 9,90
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Pagine: 308
Lingua: Italiano
EAN: 9788804627845
Data uscita: 28/05/2013


Trama (feltrinelli):
Apparso nel 1890 e accolto dalla critica vittoriana con scandalo e furiose polemiche, "Il ritratto di Dorian Gray" costituisce una sorta di manifesto del decadentismo inglese. Il romanzo narra la vicenda del bellissimo Dorian che ottiene di conservare intatte gioventù e avvenenza, nonostante le mille dissolutezze cui si abbandona. Sarà infatti un suo ritratto, tenuto opportunamente nascosto, a invecchiare al suo posto. Libro che è quasi un compendio della "filosofia" wildiana nella sua ricerca della sensazione intensa e rara, nella negazione di ogni credo o sentimento che il piacere, "Il ritratto di Dorian Gray" sottolinea con forza la supremazia dell'artista sulle leggi morali e sulle convenzioni sociali. Idee che Wilde praticò e pagò in prima persona, volendo "vivere la propria vita come un'opera d'arte" e difendendo, attraverso la grazia scherzosa e paradossale del suo inimitabile stile, i valori dell'arte, della cultura, dell'uomo.

Non penso di essermi mai innamorata di un libro, o meglio, sì, è successo. Ma genericamente ciò che mi colpisce sono i colori della copertina, o la trama, o, in seguito alla lettura, mi innamoro della storia e dei protagonisti. In questo caso mi sono innamorata delle fattezze estetiche, e soprattutto del ragazzo raffigurato sulla copertina. E questo è estremamente curioso, perchè il libro di cui mi sono lasciata affascinare è 'Il ritratto di Dorian Gray', e nulla si può dire, se non, che è il tripudio dell'estetismo. E il parallelismo tra il ritratto, protagonista di questa opera, e il disegno sulla copertina, è stupefacente. Dovevo aspettarmelo: nel momento stesso in cui ho posato gli occhi sulle nere pagine di questo libro, dovevo immaginare chee anche il suo interno avrebbe avuto le stesse sfumature della notte più profonda.
A differenza degli altri miei classici, questo libro presenta, all'inizio, dei contenuti extra: vita e introduzione dell'opera, a cura di Barbara Servidori. La cito perché mi ha estremamente affascinato la sua scrittura, è intensa, e ancor prima di leggere una sola frase dell'opera, mi sentivo già completamente immersa.
Riporto la prima, e ultima pagina dell'introduzione all'artista e all'opera:

 
 

In queste sole pagina si può già sentire il profumo dolceamaro del peccato, l'irriverenza di una società che ha aperto le porte al Decadentismo, e di cui Oscar Wilde si fa portavoce, insieme a molti altri autori, come ad esempio il mio odiatissimo Gabriele D'annunzio; i quali esaltano in maniera smisurata e inappropriata il valore all'estetismo.
Durante questa lettura, davvero molto interessante, mi sono ritrovata a pensare (più che altro durante la prima parte del libro), che Dorian Gray fosse soltanto un pupazzo, una marionetta nelle mani di un altro personaggio. Era come se la sua identità fosse stata messa da parte, o peggio che la sua identità fosse nata soltanto dopo aver conosciuto Harry Wotton.
"Perché influenzare un individuo vuol dire trasfondergli la propria anima. Egli non pensa pensieri naturalmente suoi, e non arde delle proprie naturali passioni. Le sue virtù sono sono una realtà, e i suoi peccati, ammesso cheipeccati esistano, sono presi inprestito."
E mentre Harry rappresentava il diavolo tentatore, l'idolatrante pittore Basil, rappresenta in contrapposizione l'angelo consigliere. Dopo la presentazione dei personaggi principali, che avviene in contemporanea con la creazione del ritratto, abbiamo il malefatto, il peccato che porta al logoramento sempre più accentuato e trasgressivo che porta in fine alla degradazione totale dell'anima dello sciocco protagonista. E infine alla sua morte stessa, atto, anch'esso, inevitabilmente stupido.
A differenza del film che vidi anni fa, il finale è ben diverso: abbiamo sì, la morte del primo amore di Dorian, Sybil Vane, l'assassinio di Basil, la vendetta e la morte del fratello di Sybil; il finale è però del tutto diverso. Anche ciò che comunica è diverso: mentre nel film, dopo 25 anni lontano da casa, Dorian, tornato, si innamora della ormai giovane donna, figlia di Harry, e per suo amore decide di mettere fine alla sua vita; nel libro, invece, è uno stupido egoismo a dare la morte al protagonista. Ed è proprio questo sentimento che da voce e che funge da chiave per l'esplorazione dei pensieri di Dorian: nulla lo spinge se non l'egoismo. E a volte, mi sono ritrovata a pensare quanto fosse stupido e paradossale ciò che pensava, l'egoismo che nutriva i suoi stupidi pensieri lo conduceva a pensare che nulla lo dovesse interessare, neanche i suicidi a cui lui, indirettamente, aveva preso parte. Ma ciò che mi ha colpito non è solo la stupidità, perché non si può neanche parlare di cattiveria: Dorian era semplicemente stupido. A differenza di Heathcliff, di Cime Tempestose, che era estremamente cattivo, Dorian è un sempliciotto innamorato della sua stessa immagine e che si piega ben volentieri ai disdicevoli consigli, pur sapendo il cinismo e la sregolatezza che li marchiano. Ciò che più mi ha, però, impressionato, è il cinismo di Harry. Ciò che lui dice, è paragonabile a ciò che legge Dorian su quel libro di cui non si sa né l'autore né il titolo. E' un pensiero, un'idea, uno stile di vita, per giunta, che potrebbe essere pericoloso, e quasi fatale per quelle anime insicure e facilmente manipolabili. E' per questo che ho trovato veramente esauriente l'introduzione all'opera: 
"...bisogna leggere certi libri nel momento stesso in cui vanno letti, cioè da ragazzi. "Il ritratto di Dorian Gray" è uno di questi, e lo è per due motivi: perché offre il primo assaggio della corruzione; e perché mette alla prova, inscena una tentazione che vale per un'età, e una soltanto. Dopo, sarebbe una sfida troppo facile, e anzi verrebbe da desiderare, cercare, rincorrere una proposta simile, e anche i suoi effetti collaterali. Può un libro rappresentare una tentazione e portare alla rovina? La risposta è in questo stesso romanzo."

•·.·´¯`·.·• •·.·´¯`·.·•

Tra le citazioni che riporto, vi sono quelle che affrontano il tema dell'amore, o perlomeno, quel sentimento che loro chiamano amore, ma che in effetti non è neanche un sentimento d'affetto:
♥ "...veramente superficiali sono le persone che amano una sola volta nella loro vita.
Quella che esse definiscono lealtà e fedeltà,
io la definisco o tendenza al letargo,o mancanza d'immaginazione."

♥ "Voglio render Geloso Romeo. Voglio che tutti gli amanti 
del mondo odano il nostro riso, e divengano gelosi.
Voglio che un soffio della nostra passione dia
coscienza alle loro ceneri, e vi risvegli il dolore."

♥ "Tu lo sai, io non sono favorevole al matrimonio.
Secondo me il suo grave difetto è quello di rendere la gente altruista."

♥ "Le labbra che impararono da Shakespeare
a parlare mi hanno sussurrato il loro segreto.
Rosalinda mi ha stretto tra le braccia, e ho baciato Giulietta."

♥ "Le cose che ami non possono essere che meravigliose, e la persona che compie tale prodigio deve essere nobile ed eletta. Se questa donna può dare un'anima a chi finora ha vissuto senza; se può suscitare l'amore della bellezza in chi finora ha vissuto bassamente e ignobilmente; se può liberare queste persone dalla loro materia, e farle piangere per sofferenze che non sono loro, è degna di tutta la tua adorazione, è degna dell'adorazione del mondo intero."

♥ "Dorian, Dorian, prima che ti conoscessi il teatro era la sola realtà della mia vita. Io vive soltanto nel teatro. Ed era tutto vero per me. Una sera ero Rosalinda, un'altra sera Porzia. Le gioie di Beatrice erano le miei gioie, e miei erano i dolori di Cordelia. Credevo in tutto. Non avevo esperienze se non di ombre, e le credevo realtà.  Tu sei arrivato e, -oh, mio bellissimo amore - hai liberato dalla prigionia lamia anima. MI hai insegnato quello che la realtà era veramente. Tu mi hai donato una cosa più preziosa,una cosa di cui tutta l'arte non è se non un riflesso. Mi hai fatto capire quello che è veramente l'amore."

♥ "La giovane non è mai realmente vissuta né realmente morta. Nel momento in cui affrontò la vita vera, si turbò, e ne fu sconvolta. Così è morta. Piangi per Ofelia, se vuoi. Copriti il capo di cenere perché Desdemona è stata strangolata. Impreca contro il cielo perché la figlia di Brabanzio è morta. Ma non sciupare lacrime per Sybil Vane. Era meno reale di quelle eroine!"

 "Noi donne, qualcuno ha detto, amiamo con le orecchie,
e voi uomini amate con gli occhi, se pure amate mai."

♥ "I piccoli dolori e i piccoli amori vivono.
I dolori e gli amori grandi sono distrutti dalla loro stessa imponenza."


Ovviamente, e immancabilmente, è affrontato il tema del vizio, ma vi sono così tante frasi che sarebbero da riportare che ne riporto solo qualcuna...le altre saranno vostra preoccupazione, o meglio curiosità, da leggere sul libro!
ஐ "Il vizio è rivelato dalla faccia d'un uomo. Non può rimanere nascosto. A volte si sente parlare di vizi segreti. Non esistono. Se un uomo spregevole ha un vizio, lo si vede nelle linee della sua bocca, nel suo sguardo spento, perfino nella modellatura delle sue mani."

ஐ "Conoscerti? Mi chiedo se ti conosco.
Per poter rispondere, dovrei vedere la  tua anima."


Immancabile, è infine, un elogio all'arte:
✿ "Le persone comuni aspettano che la vita mostri loro i suoi segreti, ma ai pochi, agli eletti, i misteri vengono annunciati prima che il velo sia tolto. Talvolta è effetto dell'arte, e soprattutto della letteratura, che è la più vicina alle passioni e all'intelletto."

✿ "Masi possono avere antenati al di fuori della parentela, nella letteratura, forse più vicina a noi d'ogni antenato quanto al tipo e al temperamento, e certo con un'influenza della  quale si può essere più assolutamente coscienti."



"L'eterna gioventù, l'infinita passione, i piaceri sottili e segreti,
le gioie sfrenate e gli sfrenati peccati, erano i suoi padroni.
Il ritratto avrebbe portato il peso della sua vergogna; nient'altro."


 

2 commenti:

  1. E' buffo leggere di Dorian dopo aver letto di Quasimodo!! Sono proprio ai poli opposti!! Credo che non sarei stata una buona esteta; Dorian mi è estremamente antipatico e, lo devo dire, il caro Gabriele è l'unico tizio che mi ha fatto beccare impreparata dal Prof. Che odio profondo verso il suo superuomo!!
    Comunque, Dorian mi sembra uno innamorato del suo stesso bambù.
    In realtà, oltre che egoista e stupido, lo trovo cattivo, non c'è niente in lui che potrebbe spingermi a dire "ha bisogno di essere capito"!! Ha bisogno di essere decapitato!!
    Heathcliff, cattiveria a parte, ha bisogno di essere capito, povero cuore!!
    In ogni caso, il film non lo vedrò mai, perché tu mi hai terrorizzata!! Hai parlato di qualcosa di osceno. Il libro, chissà... Bisogna dire che se si deve leggere da ragazzi, beh, alla mia veneranda età non posso più, adesso "è una sfida troppo facile"!!
    Cià

    RispondiElimina
  2. Ahahahahahahahahhahaha avrei pensato fosse innamorato anche del bambù degli altri,ma non mi è parso di leggere ciò. Però è un idiota!! Su questo c'è poco da aggiungere!! Heatcliff era un mostro di cattiveria, geniale anche nel suo modo di far del male! Un personaggio interessante, da leggere, meno da incontrare.
    No, ti pregoo!! Quasi quasi ti mostro le parti migliori!!! Non sia mai che tu possa sfuggire ad un capolavoro (cinematografico) simile.
    Cià

    RispondiElimina