domenica 18 giugno 2017

"Frankenstein" di Mary Shelley



Frankenstein
Mary Shelley

titolo originale:The Modern Prometheus
Listino: 9,00€
Copertina: Brossura 
Editore: Mondadori
Editore: Classici Chrysalide
Pagine: 294
Lingua: Italiano 
EAN: 9788804639695 
Data di uscita: 27/05/2014
Genere: classico 

Trama: Un giovane scienziato, moderno Prometeo, acquisisce dopo anni di esperimenti il terribile potere di infondere la vita nella materia inerte...


Recensione

Ho comprato questo libro nella stessa collana de "Il ritratto di Dorian Gray", e trovo incantevoli queste versioni con le pagine nere, nonché la struttura interna del libro che, non solo ti da informazioni sulla vita dell'autore, ma anche sull'opera, e sulle possibili versioni ispirate al libro: quali film, telefilm, altri libri o manga. Ho già detto che la trovo sublime???
Come in "Il ritratto di Dorian Gray", anche in questo caso l'introduzione è stata scritta da Barbara Servidori: amo il suo modo di scrivere.
❛❛Da cosa dipende il nostro destino? Dalla vita, dall'indole, dai libri letti, dagli studi fatti, dal desiderio di assoluto? Siamo morsi da forze che ci sovrastano, oppure il futuro, ciò che diventiamo ogni giorno, è il risultato delle nostre scelte? L'estate del 1816, in una notte di tempesta, Mary Shelley ha visto qualcuno che, per rete di sapere e di gloria, non ha saputo sottrarsi alla vita predisposta per lui, e forse ha visto se stessa, una ragazza di diciotto anni, sull'orlo della grandezza.❜❜
Frankenstein nasce dalla penna di una diciottenne e dalla sua ambizione nel primeggiare: stimolata dalla gara sulla creazione della storia del terrore più paurosa, da vita ad un capolavoro, che ancora oggi è base per film e nuovi racconti. Ma a differenza dei film che ho visto, in questa storia originaria, non c'è alcun lieto fine. E' una storia di dolore e vendetta. In cui la morte è protagonista onnipresente.
Il libro è in sintesi il racconto di un racconto: un marinaio racconta alla sorella, attraverso delle lettere, di aver incontrato un forestiero durante la sua navigata tra i ghiacciai, ed il forestiero racconta al marinaio la sua storia e quella della creatura a cui ha dato vita, raccontando di come questo gli abbia raccontato, a sua volta, i suoi primi anni di vita solitaria. Il racconto di un racconto di un racconto, scritto talmente bene che non ci si accorge nemmeno di quanto stia accadendo, perché ad un certo punto si pensa che l'interlocutore a cui si stia raccontando la storia sia il lettore stesso.
Il libro è avvolgente, scorri le pagine senza nemmeno accorgertene, ed il modo in cui Mary Shelley descrive le emozioni è sublime... la solitudine, la sofferenza, vengono espresse tanto poeticamente da sembrare meravigliose. Unica pecca sono le descrizioni infinitamente lunghe, ma l'attenzione con cui esse vengono scritte e la cura delle parole e dell'arte con cui esse vengono posizionate l'una accanto all'altra è impareggiabile. Non ci sono, infatti, molte citazioni che ho segnato, proprio perché non c'erano semplice frasi a catturare la mia attenzione (come è invece accaduto con Dorian Gray), ma erano pagine e pagine che solo lette insieme davano quella sensazione di meraviglia.
  


Non ho amato affatto Victor Frankenstein, anzi l'ho odiato immensamente. L'ho trovato stupido ogni oltre immaginazione! Colto oltre ogni dire, non ha avuto la capacità di riconoscere ciò che era giusto e sbagliato, accecato dalla presunzione si fa Dio e crea un mostro. Si pente solo quando il danno è fatto, e quando può correggere l'errore, si tira indietro, credendo (erroneamente secondo il mio punto di vista) di aver fatto la cosa giusta, di aver preso la decisione più saggia, e permette in questa maniera al "mostro" di divenirlo definitivamente. D'altra parte Frankenstein mi fa tenerezza... virtuoso all'inizio, viene spinto verso la cattiveria dal dolore. E non nego di non aver biasimato alcune sue scelte, ma al contrario ho intravisto più egoismo che virtù in Victor che in Frankenstein stesso. Se solo avesse avuto una compagnia, se solo la solitudine non l'avesse portato al dolore più folle, allora forse nessuna tragedia sarebbe accaduta... 
❛❛Maledetto creatore! Perché hai generato un mostro tanto ripugnante da cui persino tu ti sei allontanato pieno di disgusto? Dio, nella sua pietà, fece l'uomo a sua immagine, bello e affascinante; ma il mio corpo è la brutta copia del tuo modello, e la stessa somiglianza lo rende più orribile. Satana aveva i suoi compagni, altri diavoli, che lo ammiravano e lo incoraggiavano; ma io sono solo e aborrito.

[...]
❛❛Nessuna Eva era lì per alleviare la mia pena e condividere i miei pensieri; ero solo. Ricordavo la supplica di Adamo al suo Creatore. Ma il mio dov'era? Mi aveva abbandonato. Con l'amaro nel cuore lo maledissi.❜❜
In definitiva, ho trovato il romanzo molto bello, e lo consiglio decisamente: Mary Shelley ha voluto creare una storia in cui si raccontasse di un mostro, e sì, in un certo senso c'è riuscita, ma mi chiedo quanto "mostro" ci sia nel personaggio di Frankenstein e quanto in Victor Frankenstein.

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