venerdì 17 aprile 2020

"Ninja Life" di Shouko Konami

Era da un po' che volevo leggere questo manga. Ho letto i primi capitoli anni or sono, non ricordo se su dcteam o se su scanduzioni, e seppur l'avessi trovato abbastanza interessante, quando uscì non l'ho comprato. A novembre, però. in un momento di follia ho deciso di recuperare tutti i numeri.


Titolo originale: Shinobi Life
Titolo italiano: Ninja Life
Nazionalità: Giappone
Casa Editrice: Akita Shoten
Disegni: Shouko Konami
Storia: Shouko Konami
Categoria: Shoujo
Anno: 2006 (11) - 20012 (2)
Volumi: 13
Stato in patria: completato
Stato in Italia: completato

Nel Giappone medievale, il ninja Kagetora decide di dedicare la sua vita alla protezione della principessa Beni. Durante un attacco nemico, il ninja affonda in un lago e, per qualche strano motivo, viene catapultato ai giorni nostri, dove incontra Beni, la discendente della vera principessa. Kagetora viene assunto come sua guardia del corpo... riuscirà a ritornare a casa o dovrà proteggere Beni per sempre?
♡ 1° Edizione 
Anno: 2011
Editore: GP Manga
Volumi: 13
Prezzo: 3,90€

La trama è interessante, non completamente originale, ma è sempre difficile riuscire a comporre un'opera originale data la vasta gamma di opere che sono già uscite. Richiama un po' Inuyasha, per i viaggi del tempo che compie il protagonista, e in un certo senso richiama anche Kamisama Kiss, ma anche con tutte queste piccolezze in comune, non l'ho trovato una copia di altri manga. A modo suo prende una strada nuova, cerca di delinearsi in maniera personale, e in un modo tutto suo ci riesce.

I disegni sono particolari. A volte sembrano molto in linea con gli altri shojo in cui le ragazze presentano dei bei occhioni grandi, altre volte somigliano ai disegni di Lady Oscar, con ciglia corpose che catturano tutta l'attenzione. Bizzarro, non particolarmente bello, ma assolutamente non brutto. I dettagli degli abbigliamenti non sono curatissimi, come invece si può vedere in Skip Beat!, ma la mangaka si è comunque impegnata a non rendere noioso il vestiario di Beni.  Apprezzabile. Sfortunatamente però, in alcune scene lascia un po' il lettore all'immaginazione, si salta da una vignetta all'altra senza capire bene cosa sia successo realmente, e se questo può essere apprezzato da alcuni, io l'ho trovato un po' irritante. Mi piace analizzare le scene per bene, e ho avuto alcune difficoltà in questa opera.

La caratterizzazione dei personaggi è anche'essa un po' particolare, così come l'umorismo. Cerca di far ridere, ma non sempre ci riesce. Per questo non lo considero proprio una commedia. E' più un manga che tende al drammatico, allo psicologico, ma seppur tenda a questo, anche in questo caso non c'entra particolarmente il bersaglio centrale. In genere sono una con la lacrima facile, ma non mi sono proprio commossa leggendolo. Ho avuto una forte empatia con i personaggi, mi sono affezionata a tutti, e forse è questo il punto di forza della mangaka: riuscire nel farti amare tutti i personaggi, anche quelli che pensavi fossero gli antagonisti. Ma per il resto mi ha dato la sensazione di un tiro mancato. Trama, personaggi, disegni, tutto potrebbe raggiungere la perfezione, ma non lo fa. E' un peccato, davvero un peccato, soprattutto perché, probabilmente per una traduzione approssimativa, non si ha nemmeno una chiara lettura dei discorsi: l'italiano è abbozzato e si ha una comprensione del testo limitata. Capisci ciò che vuole intendere, ma sai che è scritto male. Questo è stato uno dei punti negativi del manga. Trovare delle belle frasi è sempre un piacere, ma anche se non c'è una frase particolare che ti rimane, il modo di parlare dei personaggi ti colpisce in qualche maniera, che sia in un momento di passione, o di sofferenza... in questo caso, l'italiano abbozzato ha spezzato l'atmosfera, ripetutamente.

Tornando ai personaggi, questi hanno un grande sviluppo psicologico, tutti, senza nessuna eccezione. Beni cambia il suo modo di percepire la vita, lo fa in maniera un po' netta, magari, ma apprezzo lo sforzo dell'autrice. Anche i risvolti emotivi di Hitaki e Rihito sono molto belli, anche se, devo ammettere che mi ha disturbato non capire dove siano andati! Un'idea l'ho, ma lasciare in sospeso così il lettore non è mica bello... in genere un finale aperto deve indirizzarti verso una via, non mollarti in mezzo alla strada!

Infine, la cosa che più ho amato è stato vedere come le vite di tutti fossero collegate. Come in Kamisama Kiss mi ha lasciato una bella sensazione vedere come passato e presente si fossero intrecciati, affinché il destino potesse unire le due vite dei protagonisti.

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